UNA REVISIONE DEGLI STUDI CATAMNESTICI SULL'ANORESSIA MENTALE

Citation
P. Santonastaso et T. Pavan, UNA REVISIONE DEGLI STUDI CATAMNESTICI SULL'ANORESSIA MENTALE, Rivista sperimentale di freniatria e medicina legale delle alienazioni mentali Archivio italiano per le malattie nervose e mentali. Rivista sperimentale di freniatria e medicina legale delle alienazioni mentali , CXVII(3), 1993, pp. 412-438
ISSN journal
03707261
Volume
CXVII
Issue
3
Year of publication
1993
Pages
412 - 438
Database
ACNP
SICI code
Abstract
Attraverso una ricerca computerizzata Medline, la consultazione dell'Index Medicus e dei libri pubblicati sull'anoressia mentale sono stati individuati 42 lavori di follow-up pubblicati fra il 1969 e il 1992. L'analisi di tali studi ha messo in evidenza i problemi metodologici che riguardano l'omogeneita' dei criteri di selezione utilizzati, la durata e le diverse aree che vengono indagate per formulare un giudizio, la difficolta' nell'operare confronti fra i risultati. Nonostante i molteplici criteri diagnostici e i diversi metodi di valutazione, la maggior parte degli studi concordano nell'affermare che i sintomi regrediscono in piu' della meta' dei casi, mentre rimane presente in una elevata percentuale di pazienti una evidente sintomatologia psichiatrica. Raramente, tuttavia, viene segnalata la presenza di una diagnosi psichiatrica diversa dall'anoressia mentale al follow-up e resta, inoltre, da chiarire la presenza di altri disturbi anche al primo contatto. La mortalita' varia dallo 0% al 21%, ma non sono state proposte ipotesi abbastanza convincenti per spiegare la diversita' di tali riscontri. Sembra, comunque, che la mortalita' sia piu' elevata per i pazienti ammalati da molti anni, facendo supporre che la morte nei disturbi alimentari avvenga dopo un lungo periodo di malattia cronica. Un aspetto che e' ancora poco analizzato in letteratura e' quello del suicidio la cui frequenza nei diversi studi varia dall'1,8% al 7,3% e in molti studi risulta essere la causa piu' frequente di morte. Non e' stato chiarito quali siano i fattori di rischio e quale comorbidita' psichiatrica possa essere presente in tali pazienti. I dati osservati sulla mortalita' e sul suicidio non sono stati paragonati a quelli attesi per una popolazione normale, togliendo, cosi', validita' ai risultati. Discuteremo in questo articolo questi e altri risultati che sono emersi dalla nostra analisi, in particolar modo il problema dei pazienti drop-out la cui frequenza e' molto elevata in alcuni lavori, determinando una notevole dispersione di dati. Infine si mette in evidenza l'esigenza di programmare studi prospettici longitudinali che permettano di analizzare l'evoluzione dell'anoressia mentale nel tempo, affiancati da studi epidemiologici che possano individuare i soggetti affetti da una sintomatologia subclinica e i soggetti a rischio.