INDICIBILITA' E ASCOLTO. L'ALTERITA' DEL "TESTO" COME PROBLEMA CRUCIALE DELL'ERMENEUTICA E DELLA PSICHIATRIA

Citation
Cf. Muscatello et P. Scudellari, INDICIBILITA' E ASCOLTO. L'ALTERITA' DEL "TESTO" COME PROBLEMA CRUCIALE DELL'ERMENEUTICA E DELLA PSICHIATRIA, Rivista sperimentale di freniatria e medicina legale delle alienazioni mentali Archivio italiano per le malattie nervose e mentali. Rivista sperimentale di freniatria e medicina legale delle alienazioni mentali , CXVII(5), 1993, pp. 784-790
ISSN journal
03707261
Volume
CXVII
Issue
5
Year of publication
1993
Pages
784 - 790
Database
ACNP
SICI code
Abstract
Gli autori si interrogano sulle possibili letture di un "testo" clinico, prendendo in considerazione gli ultimi sviluppi dell'ermeneutica post-heideggeriana, in particolare i rappresentanti dell'ermeneutica "decostruttiva" che rifiutano ogni ipotesi di interpretazione univoca e oggettivante di un "testo". A questa contrappongono il principio ermeneutico dell'inesauribilita' delle letture possibili di un testo, il che ne decreta, di fatto, la costitutiva illeggibilita'. Fra queste due estreme posizioni ermeneutiche gli autori esplorano un altro possibile modo di "ascolto" del "testo". Essi propongono un tipo di ascolto che preservi in qualche modo il "testo", la parola dell'altro, per custodirlo e salvaguardarne l'alterita'. Questa dimensione dell'"ascolto" rimanda al pensiero ermeneutico dell'ultimo Heidegger, teso ad interpretare la parola dell'"altro" senza consumarla, rispettandola nella sua natura di permanente riserva. Il suo rifiuto dell'esplicitazione totale, e il conseguente sforzo di costruire quella che e' stata chiamata un'"ermeneutica dell'ascolto", sono soprattutto indirizzati a salvaguardare l'alterita' e a custodire l'"ombrosa" verita' che vi e' racchiusa, ben sapendo che la luce accecante delle verita' razionali tende a livellare e ad omologare ogni cosa. L'ultimo Heidegger e' infatti impegnato nel paradosso di non catturare mai l'oggetto della ricerca (la Verita', l'Essere), ma di custodirlo e salvaguardarlo nella sua costitutiva indicibilita'. Egli contrappone un "girargli intorno", un "lieve circoscrivere", all'atteggiamento catturante e smascherante della metafisica e della scienza. Solo il rinunciare e il ritrarsi da ogni pretesa di possesso avvicina a quella indicibile alterita' che e' al centro del problema ermeneutico, in particolare al centro del problema ermeneutico dell'"ascolto" psichiatrico.