DAL DSM-I AL DSM-III-R. L'ECLISSI DELLA PSICHIATRIA PSICODINAMICA NELLA NOSOGRAFIA DEGLI STATI UNITI

Citation
P. Kantzas et A. Ceccarelli, DAL DSM-I AL DSM-III-R. L'ECLISSI DELLA PSICHIATRIA PSICODINAMICA NELLA NOSOGRAFIA DEGLI STATI UNITI, Ricerche di psicologia , XVIII(3), 1994, pp. 75-93
Journal title
ISSN journal
03916081
Volume
XVIII
Issue
3
Year of publication
1994
Pages
75 - 93
Database
ACNP
SICI code
Abstract
L'articolo ha lo scopo di mostrare la progressiva scomparsa dell'orientamento psicodinamico nella nosografia degli Stati Uniti. A tal fine vengono ripercorse le tappe principali dello sviluppo della classificazione dell'American Psychiatric Association (APA) dal DSM-I al DSM-III-R. Il DSM-I, pubblicato nel 1952, era il risultato delle trasformazioni intervenute nella cultura psichiatrica statunitense nel periodo tra le due guerre mondiali ad opera soprattutto della teoria psicobiologica di A. Meyer. Secondo questa teoria ogni disturbo mentale era il risultato di uno squilibrio nella dinamica individuo/ambiente e, in via di principio poteva essere curata. La grande diffusione delle idee Meyer costituì un fertile terreno per lo sviluppo di altre teorie psicodinamiche come la psicoanalisi e la psichiatria sociale la cui influenza negli Stati Uniti cominciò tuttavia a declinare negli anni '60. Nel DSM-II pubblicato nel 1968 e di impostazione ancora chiaramente psicodinamica - erano infatti già presenti i primi segnali di un mutamento che si attuerà compiutamente nel decennio successivo e che condurrà nel 1980 alla pubblicazione del DSM-III. Con il DSM-III e con la successiva revisione compiuta a distanza di pochi anni (DSM-III-R) scompare ogni traccia di quell'orientamento psicodinamico che aveva caratterizzato in precedenza la nosografia dell'APA. Gli autori individuano nel gruppo di ricercatori della Washington University di St. Louis e nella pressione esercitata da alcune lobbies le principali cause di questo radicale mutamento di orientamento teorico.