ETICA, CIVILTA' E PSICOANALISI

Il testo muove dal contributo freudiano, cui attribuisce il merito di una matura impostazione metodologica, in direzione dell'esplicitazione della funzione di mediazione dell'oggetto etico tra lo svilupparsi del pensiero nel soggetto e l'esperienza col gruppo del processo di civilizzazione. Attraverso la messa al lavoro del tema dell'etica Freud rimarca la distanza che separa la teoria pulsionale da un determinismo ingenuo, e ci consente di scorgere un soggetto "processuale" in grado di definirsi e trasformarsi costantemente. E' in particolare al contributo di Bion che riconduciamo il merito dell'approfondimento di una tale dimensione "trasformazionale", valorizzante il costituirsi dell'eticità nei primitivi fenomeni di collocazione del soggetto all'interno di una rete identificatoria, sullo sfondo di un campo transpersonale. Un tale "percorso", lungi dal rivestire un mero interesse storico-teorico, ha ricadute nella prassi clinica e nei gruppi di psicoanalisti a lavoro: a ciò sono rivolte osservazioni e riflessioni che concludono il saggio.