L'ipotesi base è che la persistenza della "sindrome dell'integrità compromessa" denunciata da Rangell (1973), dipenda dalla scarsità di adeguati strumenti concettuali capaci di evidenziare le modificazioni strutturali necessarie per la trasformazione dell'istanza superegoica in coscienza morale come funzione dell'Io. L'integrazione dei concetti chiave di Waelder (Il principio della funzione ultipla, 1936), di Odier (Sulla sublimazione, 1956) con quelli di Hartmann e coll. (Notes on the theory of aggression, 1964) consente, a mio giudizio, di stabilire un criterio valida per l'identificazione delle caratteristiche proprie del Supe-Io sano e maturo. Un ipotesi di lavoro che potrebbe rivelarsi utile per consentire alla psicoanalisi come scienza psicologica, di porre su basi scientifiche il problema del costituirsi dell'istanza etica individuale.