AFFIDAMENTO FAMILIARE E SEPARAZIONE. RUOLO DEL NEUROPSICHIATRA INFANTILE NELLA STRUTTURA INTERMEDIA: LA CASA-FAMIGLIA

Citation
S. Liaci et M. Romanelli, AFFIDAMENTO FAMILIARE E SEPARAZIONE. RUOLO DEL NEUROPSICHIATRA INFANTILE NELLA STRUTTURA INTERMEDIA: LA CASA-FAMIGLIA, Psichiatria dell'infanzia e dell'adolescenza , 61(6), 1994, pp. 671-677
ISSN journal
0393361X
Volume
61
Issue
6
Year of publication
1994
Pages
671 - 677
Database
ACNP
SICI code
Abstract
La legge n. 184 del 4 maggio 1993 afferma il prioritario diritto del minore ad essere educato nell'ambito della propria famiglia. Il minore che sia temporaneamente privo di un ambiente familiare idoneo può essere affidato ad un'altra famiglia, o ad una persona singola, o ad una comunità di tipo familiare. Quando questo non è possibile si può ricorrere al ricovero in un istituto di assistenza. La Casa-Famiglia si pone come una struttura intermedia o di passaggio dove il bambino può essere accolto nel momento in cui viene allontanato dalla sua famiglia in attesa che venga definito un progetto specifico che può essere il rientro nella propria famiglia dopo un certo periodo, l'affidamento ad un'altra famiglia, l'adozione. Per tutelare lo sviluppo mentale e affettivo del bambino affidato, per tradurre e comprendere gli eventi traumatici della vita reale ed emotiva, in particolare per significare l'esperienza della separazione, riteniamo fondamentale l'intervento specifico istituzionale di persone specializzate. Nell'individuare attraverso l'analisi di alcuni casi clinici tre fasi significative nell'iter di Affidamento Familiare designate in "incontro-racconto-commiato" si riesce ad impostare una metodologia di intervento, all'interno della quale risulta fondamentale la figura del Neuropsichiatra Infantile.