CONTRIBUTI CLINICI ALLO STUDIO DELLA SINDROME DA FATICA CRONICA

Citation
D. De Ronchi et al., CONTRIBUTI CLINICI ALLO STUDIO DELLA SINDROME DA FATICA CRONICA, Rivista sperimentale di freniatria e medicina legale delle alienazioni mentali Archivio italiano per le malattie nervose e mentali. Rivista sperimentale di freniatria e medicina legale delle alienazioni mentali , CXIX(6), 1995, p.
ISSN journal
03707261
Volume
CXIX
Issue
6
Year of publication
1995
Database
ACNP
SICI code
Abstract
La Sindrome da Fatica Cronica (CSF) e' caratterizzata da una stanchezza eccessiva e prolungata, accompagnata talvolta da riduzione dell'attivita' e dell'efficienza, da difficolta' di concentrazione e da una serie di sintomi somatici. L'incidenza del sintomo "astenia" appare diffuso nella popolazione generale e studi effettuati in Gran Bretagna e negli Stati Uniti d'America fanno ipotizzare che il 20% degli uomini ed il 25% delle donne accusino eccessiva affaticabilita'. In realta' l'astenia e' un sintomo comune in molte patologie, sia organiche che psichiche ed e' stato da diversi Autori suggerito che la Sindrome da Fatica Cronica sia in realta' solo una nuova denominazione della nevrastenia di antica memoria. Gli studi intrapresi sulla reale causa di questa patologia hanno prospettato varie interpretazioni: da un lato i sintomi possono essere visti come parte di un disturbo essenzialmente psichico; dall'altro si ipotizza la presenza di una malattia acuta, verosimilmente infettiva, che possa iniziare la Sindrome da Fatica Cronica, patologia che in seguito verra' mantenuta da fattori psichici, una volta esauritesi le cause organiche. All'interno di questo studio sono riportati due casi clinici di soggetti con diagnosi di Sindrome da Fatica Cronica secondo i criteri del Centers for Disease Control. I dati emersi alle scale di valutazione ed al Test di Rorschach sono in accordo con la maggior parte degli Autori che hanno reperito un'altissima commorbidita' fra CSF e disturbi psichici, in particolare disturbi affettivi ed ansiosi. I nostri pazienti poi paiono riferire anche sintomi neurovegetativi che tipicamente accompagnano questi quadri psicopatologici. Un'altra constatazione interessante e' apparsa quella relativa ai deficit neuropsicologici. Tramite la Wechsler Adult Intelligence Scale si e' potuto accertare che le disfunzioni paiono riconducibili ad un'alterazione sottocorticale, caratterizzata da compromissione del controllo motorio, della risoluzione di problemi visuo-spaziali, della spontaneita' e della memoria visiva.