Melanconia e' una parola che in duemilacinquecento anni di storia si e' caricata di contenuti ambigui e contraddittori, senza perdere un significato ben preciso. Essa appare all'alba del pensiero naturalistico greco a rappresentare in certo modo il peso delle sensazioni e delle passioni che dal corpo affiorano nella psiche: due concetto non antitetici che prendono forma nello stesso periodo. Ma le intuizioni cliniche della scuola di Cos si stemperano presto nella dottrina dei quattro umori (nell'uomo come nel cosmo), destinata a vita lunghissima e non particolarmente feconda. La metafisica sara' per secoli l'unica base non empirica della medicina. I medici si diranno filosofi per non essere assimilati ai lavoratori manuali, mentre, per rispondere alla crisi di identita' e di valori dell'uomo antico, fra corpo e psiche si apre l'abisso metaforico di Platone e s'innalza la mediazione aristotelica.