SULL'INTERPRETAZIONE METODOLOGICA DEL DISCORSO FREUDIANO

Authors
Citation
A. Drago et E. Zerbino, SULL'INTERPRETAZIONE METODOLOGICA DEL DISCORSO FREUDIANO, Archivio di psicologia, neurologia e psichiatria , LVII(5/6), 1996, pp. 539-566
ISSN journal
00040150
Volume
LVII
Issue
5/6
Year of publication
1996
Pages
539 - 566
Database
ACNP
SICI code
Abstract
Gli autori rileggono il testo de La negazione di Freud, individuando nella sua struttura un procedimento <logico>, comune ad altre forme di discorso scientifico moderno. Si tratta delle formulazioni scientifiche rette dalla logica non-classica ed organizzate <per problemi>. L'opera freudiana, che si rivolge innanzitutto all'analisi del diniego con cui il paziente rivela il presentarsi dell'inconscio, puo' essere letta anche come procedimento in cui l'analista stesso usa la negazione nel proprio discorso. E' in questo senso che il discorso psicoanalitico non e' un pensiero isolato, ma rientra nella forma metodica comune a diverse elaborazioni scientifiche ad organizzazione logica problematica, fra cui quelle del calcolo di L. Carnot, della termodinamica, dell'analisi socio-economica marxiana ecc. Nel procedimento della doppia negazione possiamo riconoscere la forma di discorso che accomuna questi metodi. Essi sono caratterizzati dalla non-sclusione, cioe' dall'apertura dell'enunciazione. In una logica dell'enunciazione il vincolo delmprincipio di non contraddizione (per cui due negazioni equivalgono ad un'affermazione) si applica solo alla forma logica degli enunciati, dai quali il soggetto parlante e', in definitiva, escluso. Una scienza dell'inconscio si basa sulla <scissione del soggetto> (la Ichspaltung accennata dall'ultimo Freud), determinata dall'irriducibilita' dell'enunciazione all'enunciato ed espressa <clinicamente> e <scientificamente> dalla congiunzione di due negazioni nella formula <non e' vero che non...>.