LA RETORICA: UN'ARTE DIMENTICATA. IMPLICAZIONI PER LA PSICHIATRIA E LA PSICOLOGIA

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Citation
A. Torre, LA RETORICA: UN'ARTE DIMENTICATA. IMPLICAZIONI PER LA PSICHIATRIA E LA PSICOLOGIA, Archivio di psicologia, neurologia e psichiatria , LVIII(1), 1997, pp. 60-68
ISSN journal
00040150
Volume
LVIII
Issue
1
Year of publication
1997
Pages
60 - 68
Database
ACNP
SICI code
Abstract
La retorica e' l'arte che studia come ottenere il consenso. Per questo si interessa agli effetti pragmatici della parola. I retori cercavano l'adesione alla propria oponione, senza pretenderne la verita' assoluta, essendo convinti dei limiti della ragione di fronte alla complessita' delle situazioni umane. L'abilita' nel parlare serviva ad evidenziare gli aspetti buoni ed utili del proprio punto di vista. I retori cercavano il consenso utilizzando sia la ragione argomentativa che il coinvolgimento emotivo. Ottenevano cosi' l'adesione altrui nelle piu' diverse situazioni sociali. Davano vita cosi' alla cultura del gruppo, che sopravviveva sul piano delle rappresentazioni simboliche. La condivisione delle visioni simboliche riduceva i conflitti sociali e culturali, e permetteva la convivenza sociale, migliorando il benessere individuale e generale. Questo era lo scopo dei retori, e per questo godevano di un elevato prestigio nella societa'. Loro compito nella collettivita' era quello di educare giovani in quella tollerante visione del mondo, che a noi post-illuministi appare cosi' lontana. La psichiatria moderna puo' trarre oggi un insegnamento della retorica. Potrebbe infatti rinunciare al dogmatismo interpretativo riduzionistico di molte sue ermeneutiche. Lo psichiatra si potrebbe orientare allora, non tanto a riconfermare col paziente le piu' autorevoli interpretazioni delle possibili ricostruzioni storiche dei comportamenti umani, quanto piuttosto a costruire con lui nuove realta' simboliche, piu' vicine al suo mondo. Capaci, quest'ultime di modificare utilmente i comportamenti del paziente e la sua visione immaginaria del mondo, che lo lega alla sofferenza malata.