A PROPOSITO DELLA "FAIRNESS"DEL CULTURE FAIR DI CATTELL. UN CONTRIBUTO ALLA VALIDAZIONE ITALIANA

Authors
Citation
F. Pace et G. Sprini, A PROPOSITO DELLA "FAIRNESS"DEL CULTURE FAIR DI CATTELL. UN CONTRIBUTO ALLA VALIDAZIONE ITALIANA, Bollettino di psicologia applicata (1960) BPA Applied psychology bulletin, (227/228), 1998, pp. 77-85
ISSN journal
00066761
Issue
227/228
Year of publication
1998
Pages
77 - 85
Database
ACNP
SICI code
Abstract
Introduzione: La presente ricerca ha lo scopo di dare un contributo alla taratura italiana del Culture Fair Intelligence Test (CF) di Cattell e contestualmente mettere alla prova il grado di fairness (equita') del test quando somministrato a soggetti appartenenti alla stessa cultura, ma in presenza di condizioni differenti. Il CF prevede di misurare il fattore di abilita' generale fluida (Gf) attraverso la presentazione di problemi poco dipendenti dalle conoscenze scolastiche o, piu' in generale, poco legati alle conoscenze culturali. Una forma del CF (Scala 2, Forma A) e' stata somministrata ad un ampio campione, insieme ad altri strumenti psicometrici (il Differential Aptitude Test di Bennett, Seashore e Wesman e il test di interessi professionali, Occupational Interest Inventory, di Lee e Thorpe). Metodi: Il campione, costituito da 5370 studenti dell'ultimo anno di diverse scuole secondarie superiori della Sicilia, proviene dalla banca dati del Servizio di Orientamento Scolastico-Professionale dell'Universita' di Palermo. Sui dati raccolti sono state condotte delle ANOVA prendendo in considerazione le variabili sesso, tipo di scuola frequentata e residenza dei soggetti. Risultati: I risultati mostrano come ognuno dei tre fattori presi in considerazione costituisca fonte di variabilita' per la performance al test. In particolare, il ruolo del tipo di scuola frequentata risulta particolarmente rilevante. Conclusioni: Non viene confermata la fairness dello strumento in eta' scolastica.