L'autore prende in considerazione l'importanza degli orientamenti riduttivistici per il progresso della ricerca in psichiatria. Vengono altresì messi in evidenza alcuni dei rischi connessi con l'uso estremizzato (ovvero acritico) di questa posizione epistemologica. Questi rischi vengono considerati strettamente connessi con : 1) la tendenza a considerare il campo <<ridotto>> a fini di ricerca come la realtà <<tout-court>>; 2) la tendenza a perdere (o negare) la consapevolezza epistemologica di un simile tipo di atteggiamento. Per contrastare queste tendenze viene suggerito: - l'uso di un concetto di mente che serva a riproblematizzare i dati <<ridotti>> che vengono dalla ricerca di stampo riduttivistico; - la consapevolezza e la esplicitazione continua del retroterra filosofico della propria operatività e modalità di ricerca.