STRATEGIE DI ARGOMENTAZIONE NEL PROCESSO PENALE. IL TURNO COME UNITA' D'ANALISI

Authors
Citation
A. Gnisci, STRATEGIE DI ARGOMENTAZIONE NEL PROCESSO PENALE. IL TURNO COME UNITA' D'ANALISI, Rassegna di psicologia (Testo stampato) R d P. Rassegna di psicologia , XIV(1), 1997, pp. 31-64
ISSN journal
11255196
Volume
XIV
Issue
1
Year of publication
1997
Pages
31 - 64
Database
ACNP
SICI code
Abstract
La presente ricerca intende studiare le strategie discorsive e argomentative in un campione di 19 interrogatori tratti da uno stesso processo. L'analisi e' stata compiuta con un approccio conversazional/discorsivo basato sulla visione del materiale videoregistrato e coadiuvato dalla lettura dei trascritti. Il "turno" si impone come unita' di analisi "naturale", adeguata allo studio degli scambi linguistici tra legale (Giudice, Pubblico MInistero, Avvocato Difensore) e interrogato (testimone, imputato). Sia il turno di domanda che quello di risposta devono possedere, rispettivamente, almeno uno e non piu' di un nucleo stimolatorio o informativo per essere approvati nel contesto della courtroom. L'esame rassomiglia ad una "lotta per il significato" dove il ruolo legale e il testimone hanno a disposizione armi retoriche qualitativamente diverse. Le strategie argomentative del Pubblico Ministero e dell'Avvocato Difensore (riformulazione, imbeccata, asso nella manica, bluff) tendono a restringere la liberta' narrativa del teste, metacomunicando al Giudice la versione piu' idonea alla propria linea accusatoria o difensiva. Le strategie messe in atto dal testimone, invece, mostrano come tutto l'impegno argomentativo di tale ruolo sia legato al tentativo di evitare attribuzioni di responsabilita' a se stesso e ad altri soggetti coinvolti.