EFFETTI DELLE CONDIZIONI DI OSSERVAZIONE E DI MANIPOLAZIONI PITTORICHE SULLA PERCEZIONE DI PARADOSSI FISIONOMICI

Citation
Am. Giannini et P. Bonaiuto, EFFETTI DELLE CONDIZIONI DI OSSERVAZIONE E DI MANIPOLAZIONI PITTORICHE SULLA PERCEZIONE DI PARADOSSI FISIONOMICI, Rassegna di psicologia (Testo stampato) R d P. Rassegna di psicologia , XVI(3), 1999, pp. 11-47
ISSN journal
11255196
Volume
XVI
Issue
3
Year of publication
1999
Pages
11 - 47
Database
ACNP
SICI code
Abstract
Gli autori riassumono varie indagini precedenti che hanno contribuito alla costruzione di un modello teorico in grado di far prevedere l'enfatizzazione dei paradossi percettivi in condizioni di osservazione univoca e la loro riduzione o scomparsa quando le configurazioni sono ambigue. In cio' si dimostrano operanti processi proattivi, rispettivamente di contrasto o di assimilazione, rispetto a schemi mentali che corrispondono agli oggetti raffigurati. Le ricerche in argomento erano state condotte utilizzando prevalentemente modelli di edifici incongruenti e schemi di volti con anomalie. Vengono ora riportati esperimenti svolti utilizzando la riproduzione a colori di un'opera pittorica di Picasso, il ritratto di Marie Therese Walter (datato 1939), che esibisce uno spiccato disallineamento dei due occhi, con rottura anche del loro parallelismo. Per la valutazione del grado apparente di questa vistosa anomalia e' stata utilizzata una scala di comparazione a sette caselle. Mostrando il paradosso fisionomico in modo univoco, e cioe' frontalmente, ad osservatori adulti seduti a 2 m di distanza, si e' ottenuta una significativa enfatizzazione percettiva. Si e' verificata invece l'attenuazione introducendo condizioni efficaci di ambiguita': quali l'osservazione da distanze superiori e l'osservazione di sbieco, dal basso verso l'alto. Quest'ultima condizione fa intervenire anche un meccanismo di rottura della costanza (sub-costanza di forma) che si manifesta appunto nell'osservazione di sbieco. Sono state poi realizzate tre differenti manipolazioni pittoriche rispetto al dipinto originario, lasciandone sostanzialmente inalterata la struttura, ma modificando il significato degli elementi. Gli occhi, ad esempio, sono stati sostituiti con altri due oggetti simmetrici tali che, per loro, il disallineamento non costituisce incongruenza (rispettivamente: due foglie, due pesci, due spille). Quando i nuovi dipinti sono presentati di fronte, l'ambiguita' ottenuta a questo modo da' luogo alla completa scomparsa dei fenomeni di enfatizzazione del disallineamento, in quanto che questo non e' piu' percepito come anomalo. Si nota inoltre che non si ottiene, in questi casi, la sottovalutazione del disallineamento nell'ambiguita': non essendovi alcuna contraddizione rispetto a schemi mentali attinenti alla posizione degli oggetti da valutare. Anche questi ultimi risultati sembrano quindi confermare efficacemente il paradigma di ricerca.