L'Autore opera una rilettura del caso clinico del piccolo Hans mettendo in evidenza come l'ascolto di Freud fosse guidato dal pregiudizio teorico e dalla necessita' di confermare le teorie sulla sessualita' infantile espresse nei Tre saggi. Una seconda chiave di lettura induce l'Autore a rintracciare nel caso clinico numerosi elementi proiettivi sulla base dei quali ritiene di poter ricostruire momenti e vissuti dell'infanzia dello stesso Freud. L'Autore ritiene che in questo caso clinico, piu' che l'impegno terapeutico dell'analista, sia rintracciabile un maggiore, sebbene inconscio impegno autoanalitico.