Il contributo propone la riflessione di Defanti sul testamento biologico, che l'autore prefrisce indicare all'americana come"pianificazione anticipata delle cure".Secondo l'autore l'esperienza americana è estremamente interessante poichè prevede la piena collaborazione tra medico e paziente per riuscire ad affrontare al meglo il percorso cui, a causa della malattia,si va incontro.