La prima parte del saggio introduce la questione della verità come questione che interroga la filosofia. La domanda è come sia da pensare la verità e come se ne possa concepire la trascendenza, che ne escluda tanto l.identificazione dogmatica con il Dio di qualsiasi chiesa, quanto la riduzione nella disposizione di qualsiasi soggetto-uomo, comunità, popolo, stato. La verità non è la verità del consenso, anche se si fa evento solo nel colloquio delle esistenze. Ma non è nemmeno la verità positiva d.una rivelazione, se in ogni rivelazione si annuncia come mistero. L.esperienza .filosofica. della verità come mistero ne riconosce la trascendenza irriducibile. La seconda parte del saggio tenta di leggere in questa chiave la verità della fede cristiana come .la alétheia della croce..