Utilizzando le preziose lezioni sul silenzio di pensatori come Max Picard, Romano Guardini, Pedro Laín Entralgo, María Zambrano, l'autore propone un'articolata fenomenologia del silenzio e della tipologia dei silenzi: silenzio autentico e illusorio, silenzio come dimensione dell'interiorità, silenzio in rapporto al sacro, silenzio in Dio e di Dio. Oggi si assiste a una vera e propria fuga dalla parola perché non è più generata dal silenzio. Silenzio e parola stanno infatti in una delicata relazione dialettica di opposizione polare: senza lo sbocco verbale il silenzio decade a mutismo solipsistico, senza la rigenerazione permanente nel silenzio la parola è condannata a essere chiacchiera e mero brusio verbale. La persona può trovare il proprio destino d'autenticità esistenziale e di relazioni dialogiche solo in un ritmo sinfonico di silenzio-parola. E solo nel silenzio potrà darsi l'ascolto del Verbo.