Prendendo le mosse dalle riflessioni di E. Conti (La rilevanza del pratico per l'antropologia filosofica) l'articolo pone ulteriormente in luce il senso e i confini dell'«e-sistenza» umana mediante una considerazione di alcuni degli intrecci fondamentali che la determinano: passivo attivo, pratico teorico, cura temporalità, sé altro. In tutto ciò l'agire umano manifesta il pratico, ovvero l'atto di libertà-verità istitutivo dell'esistere; e le molteplici pratiche umane aprono lo spazio effettivo in cui l'esistenza perviene alla tangibile manifestazione della struttura evenemenziale del suo essere.