L'articolo parte dalla considerazione che solo una grande positività è in grado di attirare il nostro sguardo e che la fede comincia addentrandoci nella comprensione del reale che vediamo con i nostri occhi: parte da ciò che accade in questo mondo e si nutre della realtà. Colui che dà inizio alla fede e la porta a compimento è Gesú: in lui si svela il nesso profondo fra razionalità e amore, fra logos e agape, i fondamenti del reale alla radice di fede, speranza e carità. La vita vissuta nella fede si concretizza nell'identità nuova di un «io» relazionato a un «noi», il cui corpo consiste nella persona di Cristo risorto e di coloro che hanno accettato di appartenergli nel sacramento del battesimo: questa è la chiesa. Per tale motivo la fede cristiana, se vuole essere fedele a ciò che Dio stesso ha realizzato in Gesú Cristo, non può che essere fede «ecclesiale». Questa, conclude l'autore, è la sua autentica natura.