Il contesto pluralista attuale ci invita al confronto con coloro che aderiscono a un altro credo. Nella convinzione che il dialogo interreligioso, per risultare efficace, debba basarsi su una corretta conoscenza e comprensione delle categorie interpretative dell'altro, questo articolo si propone di gettare le basi per una relazione positiva con la tradizione buddhista, proponendo una riflessione sul modo in cui essa vive e interpreta la «fede». Particolare attenzione viene rivolta a due scuole del contesto giapponese, la S.t. zen di D.gen e la J.d. Shin di Shinran, che pur essendo pressoché contemporanee, mostrano notevoli differenze, evidenziando l'assenza di una visione unitaria di tale categoria.