L'obiettivo di un'Unione europea dell'energia «robusta e con un'ambiziosa politica climatica» si scontra con gli indirizzi divergenti dei principali Stati membri in merito ai modelli di mercato elettrico prescelti: le differenze nell'apertura dei mercati all'ingrosso e finali o nei meccanismi di capacità adottati sono infatti enormi e crescenti. Analoga la situazione per il carbon pricing, con l'ETS di fatto sostituito da una carbon tax in Francia e nel Regno Unito. Un'inversione di rotta, già di per sé ardua, è ostacolata dalle spinte centrifughe che stanno minacciando l'integrità dell'UE.