Il quesito sottoposto ai cittadini italiani sulle estrazioni di idrocarburi offshore entro le 12 miglia ha rappresentato il primo referendum abrogativo promosso dalle Regioni. Il dibattito pubblico che lo ha preceduto si è caratterizzato per una retorica più attenta alle implicazioni politiche che ambientali o energetiche. L'esito della consultazione nonché della trattativa politica che lo ha preceduto - confonde i vincitori ma evidenzia i vinti: da una parte, l'alleanza tra movimento No Triv e Regioni dissidenti si è rivelata incapace di attrarre un ampio consenso; sul fronte opposto, l'industria mineraria pare aver di nuovo subito quasi passivamente una campagna denigratoria e l'ennesimo dietrofront governativo in ambito energetico.