Obiettivo dell'articolo è fare un bilancio dell'accordo di Parigi (COP 21) a distanza di un anno. La celerità esibita dai paesi nel ratificare l'accordo non sembra essere seguita da analoga aggressività sul fronte delle policy. Ciò conferma l'insufficienza dell'accordo che, come già Kyoto, può essere visto come un compromesso tra lo scenario 450 e quello Business as Usual. L'articolo esplora anche alcune possibili interpretazioni dello stato del negoziato internazionale alla luce della teoria dei giochi che, seppure parzialmente, offre una chiave di lettura della contrattazione tra i paesi. La conclusione principale è che ancora diverse barriere ostacolano il flusso informativo che va dalla scienza, alla politica, e infine all'economia.