La riforma del sistema pensionistico

Citation
Gian Guido, Balandi E Paolo, Boer, La riforma del sistema pensionistico, Giornale di diritto del lavoro e di relazioni industriali , XVI(61), 1994, pp. 143-161
ISSN journal
17204321
Volume
XVI
Issue
61
Year of publication
1994
Pages
143 - 161
Database
ACNP
SICI code
Abstract
I provvedimenti di riforma del sistema pensionistico intervenuti tra l'autunno del 1992 e la primavera del 1993 sollevano una serie di interrogativi sulle attuali caratteristiche del sistema stesso da una pluralità di punti di vista. Si pensi, per fare solo due esempi, alla unificazione dei regimi pensionistici, che è stata per lungo tempo uno dei punti di più acuta sofferenza dei numerosi progetti riformistici elaborati e comunque tra quelli che hanno suscitato sempre le resistenze più tenaci delle categorie interessate e che ora è stata progettata in termini relativamente precisi; e alla promulgazione, anche in questo caso finalmente dopo anni di elaborazioni e dibattiti, di una normativa per la previdenza complementare. La prima questione da affrontare consiste, allora, proprio nell'individuare quali siano stati i cambiamenti dai due decreti delegati n.503/1992 e n.124/1993, distinguendo tra le modifiche che si produrrano nell'immediato, nel medio periodo, o, infine, quando il nuovo regime sarà pienamente operante. Il sistema italiano veniva descritto, usando grossolanamente categorie di sociologia in termini di "generalizzazione" piuttosto che di "universalismo": i recenti provvedimenti cambiano qualcosa in questi termini, e in che direzione? Occorre infine individuare come si rapportino le modfiche intervenute nell'ordinamento italiano alle enunciazioni di politica sociale ricavabili dall'insieme delle fonti comunitarie, sempre che, beninteso, si ritenga possibile apprezzare in termini relativamente coerenti ed unitari una "politica pensionistica" della Comunità. In particolare andrebbe puntualizzato se i recenti provvedimenti possano in qualche modo ostacolare, o agevolare, o comunque modificare la circolazione nel mercato unico del lavoratore comunitario o del cittadino extracomunitario che presti la propria attività in Europa.