La grande fortuna della nozione di empatia sollecita un'indagine sulla sua consistenza, specie in chi vi ha particolarmente insistito. Kohut sottolinea ripetutamente la funzione metodologica dell'empatia: l'articolo ne propone un sondaggio critico, con un occhio di ruguardo alla questione della collocazione epistemologica della psicoanalisi tra scienze della natura e scienze dello spirito; ma conclude che la tenuta dell'empatia va cercata nel campo propriamente psicologico. Ebbene, mentre e' appurata la notevole ambiguita' del concetto kohutiano, due questioni sono fatte valere: la scarsa chiarezza sul tipo di coinvolgimento del soggetto dell'empatia; la difficile compatibilita' dell'empatia (specie come introspezzione) con l'inconscio freudiano. Il concetto pero' non e' respinto, purche' inteso come ciclico passaggio attraverso la <<unipatia>> (Einsfuhlung), per emergere come <<simpatia>> (Mitgefuhl), dove l'Io o soggetto dell'empatia prende anzitutto una posizione di passivo recettore.