L'autore rivisita le pagine di Franz Alexander sulla "esperienza emozionale correttiva" tratte dal libri Psychoanalytic Therapy del 1946. Ricordando il fascino che Alexander esercito' su di lui agli inizi della sua formazione, fino a spingerlo a studiare proprio alla scuola di Chicago, l'autore vede ora piu' criticamente il contributo di Alexander e le sue promesse di rapide e profonde guarigioni, nonostante si possa dire che queste posizioni (che prima ancora di Alexander furono di Ferenczi) abbiano piu' o meno prevalso nel movimento psicoanalitico.