IL "LIMITE" NELLA CLINICA E NELLA PSICOTERAPIA PSICOANALITICA

Authors
Citation
M. Manica, IL "LIMITE" NELLA CLINICA E NELLA PSICOTERAPIA PSICOANALITICA, Rivista sperimentale di freniatria e medicina legale delle alienazioni mentali Archivio italiano per le malattie nervose e mentali. Rivista sperimentale di freniatria e medicina legale delle alienazioni mentali , CXVII(2), 1993, pp. 243-268
ISSN journal
03707261
Volume
CXVII
Issue
2
Year of publication
1993
Pages
243 - 268
Database
ACNP
SICI code
Abstract
L'autore suggerisce una riflessione sul concetto di disturbo borderline di personalità, muovendo da un vertice psicodinamico. Il "limite" non viene allora ad esaurire i propri significati nel farsi esclusivamente categoria diagnostica, ma diventa un concetto essenziale nella clinica per poter definire la specificità della relazione terapeutica con il paziente borderline, i limiti della relazione stessa, le concomitanti articolazioni spazio-temporali vissute: il limite come confine, il limite come caducità, il limite come bordo, le emozioni della cura. Il problema del limite e della sua collocazione vengono esaminati sia dal punto di vista clinico, sia dal punto di vista della soggettività del terapeuta e del paziente, sia dal vertice della loro relazione che viene a definirsi come l'opportunità creativa dell'incontro analitico, dove il transfert al limite appare caratterizzato dall'incapacità funzionale di creare oggetti transizionali, per cui invece di realizzare fenomeni transizionali i casi-limite creano sintomi che ne assolvono la funzione.