L'immediata risposta controtransferale, di carattere intellettuale, prodotta da una paziente anoressica, spinge l'autore a prendere in considerazione alcuni aspetti della vita di S. Caterina da Siena, per poi ritornare, arricchito, alla paziente. Viene sottolineata, in particolare, l'importanza del digiuno non solo come tentativo di separazione, ma come ricerca del contatto con se stessi e con l'altro, in specie con la figura paterna. In ultimo, è avanzata una ipotesi sulla frequente presenza nelle anoressiche di doti intellettive e di carattere che consentono lo svolgimento di compiti eccezionali.